sabato 20 aprile 2013

Ma che state affà???


Si elegge il Presidente della Repubblica; sono presenti tre forze politiche che hanno ottenuto tutte più o meno lo stesso numero di consensi dalle elezioni. Il PD però possiede la maggioranza dei grandi elettori e la maggioranza alla Camera dei Deputati: al PD tocca fare la prima mossa!

Il PD parte giustamente dal presupposto che il Presidente della Repubblica deve essere una figura il più possibile condivisa da tutte le parti politiche. È anche chiaro però che sarà difficile individuare una persona che metta d’accordo contemporaneamente PDL e M5S.

Il PD decide di dialogare prima con il PDL, per due motivi politicamente abbastanza comprensibili:
1. lo fa in previsione della possibilità di accordarsi con lo stesso PDL per dare un Governo al paese, visto che il M5S non ha mai accettato la possibilità di un’alleanza di Governo;

2. lo fa perché il M5S non ha ancora proposto un candidato condivisibile, perché fino ad un giorno prima dell’elezione i primi due candidati sono ancora la Gabanelli e Strada, sicuramente un po’ troppo fuori dalle dinamiche istituzionali.

Si decide quindi per Marini; nel frattempo il M5S propone Rodotà, ex presidente del PDS, uomo di caratura internazionale, tecnico, spesso al di sopra delle parti, sicuramente condivisibile da tutto il PD che però non fa alcun commento su questa candidatura.

Si va a votare e Marini ne esce sconfitto: da qui in poi il PD sbarella. A questo punto infatti, fallito il nome che avrebbe messo d’accordo PD e PDL, si può convergere sul nome che metterebbe d’accordo PD e M5S: sarebbe comunque una scelta che metterebbe d’accordo 2 delle 3 forze politiche parlamentari, che rappresentano più del 50% degli elettori italiani. Più condiviso di così…

Ma no! Il PD prima vota scheda bianca, poi propone Prodi, ossia passa dalla massima condivisione alla scelta più particolare possibile: è come se il PDL proponesse Berlusconi. Propongono il loro candidato scavalcando totalmente l’idea di eleggere una figura condivisa, senza spiegare in alcun modo il perché.

Prendono questa decisione all’unanimità, e poi quegli stessi unanimi in aula si spaccano, e Prodi è bruciato.

Bersani si dimette, la Bindi pure… sembra scontato ora convergere su Rodotà, visto che Grillo ha aperto anche ad un Governo con il PD. Sarebbe l’occasione per il PD di avere un’altra possibilità e giocarsela in Parlamento, cercando di recuperare consensi con un po’ di buon Governo.

Macchè! Niente, si comincia a dire che Rodotà non piace, che dividerebbe il Paese!! E si riparla di Amato o D’Alema.

A questo punto il PD ci deve spiegare il perché di tutto questo! Ha gestito la situazione in modo da perdere il maggior numero di voti possibili, autodistruggendosi: e questo sarebbe il partito capace di Governare un paese.
Sembra stiano sempre a guardare a Berlusconi, a cercare il suo consenso e a cercare il modo di far sembrare tutto questo una scelta obbligata.

Ma il bluff è stato scoperto, perché Grillo ha proposto un Governo dopo Rodotà.
Allora perché? Perché Violante ci tiene così tanto a dire ad alta voce che loro Berlusconi non l’hanno mai contrastato, ma anzi l’hanno aiutato?
Per caso Berlusconi vi tiene per le palle? Sa delle cose che vi distruggerebbero?
Oppure, ancora peggio, da vent’anni cercate la legittimazione dell’elettorato italiano come nuova forza moderata e riformista provando ad ottenere l’approvazione delle forze di destra conservatrice?
Da vent’anni ancora non siete riusciti a staccarvi dal Partito Comunista e a darvi una nuova linea…
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