Da cosa è nata la crisi finanziaria del 2008?
Dal fatto che tra la fine degli anni '90 ed i primi 2000 le banche americane hanno concesso mutui per l'acquisto di case a tutti i clienti che lo richiedessero, senza fare differenza tra clienti più o meno rischiosi, senza chiedere particolari garanzie e concedendo spesso la totalità della somma richiesta.
Nel frattempo, sul mercato immobiliare americano si stava formando una bolla speculativa. Ossia i prezzi delle case stavano lievitando non perchè i redditi delle famiglie e dei privati in genere erano cresciuti tanto da incoraggiare a comprare case, ma perchè grandi investitori si muovevano massicciamente sul mercato immobiliare per speculare, aumentando i prezzi in maniera innaturale.
Il rischio maggiore portato da una bolla speculativa è che scoppi improvvisamente, ossia che gli speculatori mettano sul mercato nello stesso momento tutti gli immobili che possiedono, magari perchè si crea un effetto a catena generato dalla paura di perdere i propri investimenti, facendo crollare di colpo i prezzi.
Che ci fosse una bolla speculativa si sapeva da tempo, e si capiva chiaramente dagli
indici sui prezzi degli immobili.
Nell'ottobre 2005 l'Economist, ad esempio, nel dare la notizia della nomina di Ben Bernanke a nuovo governatore della Federal Reserve (la Banca Centrale Americana), fa riferimento alla più grande bolla speculativa immobiliare della storia degli Stati Uniti, bolla che il nuovo governatore avrebbe ereditato.
Se la bolla fosse scoppiata tutte le banche che avevano concesso miriadi di mutui ad alto rischio e senza garanzie si sarebbero ritrovate improvvisamente con un buco nei propri bilanci: il valore delle case acquistate attraverso i mutui infatti rappresentava l'unica garanzia per i prestiti erogati.
La bolla scoppia tra il 2006 ed il 2007. Ma perchè questo scoppio ha generato una crisi enorme ed un effetto a catena non solo negli USA, ma in tutto il resto del mondo?
Per via delle cartolarizzazioni e della eccessiva liberalizzazione dei mercati finanziari. In altre parole, molte banche che avevano concesso i mutui avevano deciso di cartolarizzarli. In pratica avevano creato delle società fittizie in cui avevano trasferito tutti i crediti derivanti dai mutui, inserendoli nel loro attivo di bilancio. Per coprire tali crediti tramite queste società fittizie avevano emesso obbligazioni: il denaro ottenuto tramite la vendita di obbligazioni aveva consentito loro di recuperare immediatamente in cash il valore dei mutui concessi, senza dover attenderne la scadenza.
Chi aveva comprato le obbligazioni era garantito nel proprio investimento dalla riscossione delle rate dei mutui.
A causa della liberalizzazione folle dei mercati, poi, sulle obbligazioni sono stati costruiti miriadi di titoli, attraverso gli strumenti forniti dai derivati. Questi titoli complessi potevano replicarsi all'infinito e diffondersi facilmente in tutto il mondo, e il loro valore dipendeva sempre dal valore delle obbligazioni originarie e quindi dei mutui americani. Le stesse banche USA che avevano concesso i mutui hanno investito miliardi di dollari nei titoli costruiti sugli stessi mutui, convinte che la bolla speculativa non sarebbe scoppiata.
Scoppiata la bolla, i mutui nei bilanci delle società fittizie controllate dalle banche non valgono più niente, e chi ha ottenuto il mutuo vede aumentarsi il tasso d'interesse e quindi la rata, essendo crollato il valore della propria casa. Di conseguenza aumenta vertiginosamente il numero di persone che non sono più in grado di restituire il prestito.
Così non valgono più nulla neanche le obbligazioni e tutti i titoli costruiti su di esse, di cui le stesse banche USA erano piene. E poichè di questi titoli erano pieni anche le banche ed i risparmiatori di tutto il mondo, lo scoppio della bolla è diventato un'epidemia che ha scatenato una crisi finanziaria senza precedenti.